La musica come risorsa educativa e terapeutica
Nel corso dell’ultimo anno, diversi istituti dell’infanzia e della primaria di Bergamo e provincia hanno scelto di attivare percorsi di musicoterapia all’interno del proprio piano educativo. Progetti pensati in modo sartoriale, in collaborazione con figure professionali specializzate, e orientati al benessere emotivo e relazionale dei bambini.
Attraverso incontri settimanali, le classi si sono trasformate in spazi sonori, dove il ritmo, la voce e il movimento hanno dato forma a un’esperienza coinvolgente e profondamente educativa. Ogni laboratorio ha seguito una progettazione specifica, curata con attenzione agli obiettivi della scuola e alle caratteristiche del gruppo classe, integrando competenze psicologiche, pedagogiche e musicali.

Un percorso tra gioco, emozioni e relazioni
I bambini hanno esplorato strumenti a percussione, giochi vocali e tecniche di ascolto attivo, in un clima accogliente e non giudicante. Attraverso il linguaggio non verbale della musica, è stato possibile accompagnarli nel riconoscere le emozioni, modulare l’eccitazione, rafforzare l’autoregolazione e migliorare le interazioni con i compagni.
Gli insegnanti hanno riportato con sorpresa una maggiore disponibilità all’ascolto, un miglioramento nel clima di classe e un generale aumento della serenità, soprattutto nei gruppi più vivaci o nelle classi dove erano presenti situazioni di fragilità. In alcuni casi, i laboratori hanno favorito anche una nuova coesione tra insegnanti e alunni, contribuendo a creare un terreno educativo più fertile.
Perché la musicoterapia funziona
Gli effetti benefici della musicoterapia sono ben documentati anche dalla ricerca neuroscientifica. L’esperienza musicale coinvolge simultaneamente i sistemi emotivi, cognitivi e motori del cervello, facilitando processi di integrazione e di sviluppo. In età evolutiva, dove il gioco è lo strumento privilegiato di apprendimento, la musica offre una forma di accesso profondo e spontaneo a emozioni, ricordi, schemi relazionali e risorse creative.
In particolare, l’interazione musicale agisce sulla co-regolazione: il bambino si sincronizza al ritmo, entra in relazione con l’altro, impara a dosare il proprio spazio e il proprio tempo. In questo senso, la musicoterapia diventa non solo un’attività stimolante, ma un vero e proprio percorso di crescita emotiva e relazionale.
Un approccio inclusivo e rispettoso
Uno dei punti di forza emersi nel corso dell’esperienza è la capacità della musicoterapia di includere ogni bambino, anche quelli che faticano a trovare il proprio spazio nella didattica tradizionale. Il suono non richiede performance, né competenze linguistiche complesse: accoglie il bambino così com’è, valorizzando la sua presenza e i suoi gesti. Questo approccio ha permesso di lavorare efficacemente anche in classi eterogenee, con bisogni educativi speciali o difficoltà comportamentali.
Uno sguardo al futuro
L’esperienza maturata quest’anno nelle scuole bergamasche mostra chiaramente quanto la musica possa diventare uno strumento potente al servizio della crescita, dell’educazione e della cura. È auspicabile che sempre più scuole possano accedere a questo tipo di interventi, integrandoli nei percorsi scolastici in modo continuativo e mirato.
Se stai cercando una proposta di laboratorio musicale-emozionale per la tua scuola, è possibile valutare insieme un percorso su misura, in linea con gli obiettivi educativi del tuo istituto.